Il tempo e lo spazio

Da qualsiasi direzione si giunga a Bellusco, in qualsiasi luogo ci si trovi all’interno del paese o nei campi d’intorno, il campanile, con le sue campane segna lo spazio ed il tempo.

E’ cosi dal 1908, da quando si decise che la chiesa parrocchiale, consacrata quarantaquattro anni prima, doveva avere anche una imponente torre campanaria. Fino ad allora cinque campane erano alloggiate sul lato sud est del tetto della Chiesa.

Alto 49,9 metri, ha una scala a chiocciola all’interno che, dopo 176 gradini, permette di arrivare sino alla cella campanaria. Li sono custodite le nove campane, ciascuna con un disegno e una particolare dedica: agli Angeli Custodi, a santa Agnese, a san Luigi Gonzaga, a sant’Anna, a san Sebastiano, alla Sacra Famiglia, a santa Giustina, a san Martino, alla Madonna Assunta. Su ogni campana un fregio indica l’anno della fusione. Il loro concerto si colloca tra un Sol bemolle greve crescente e un La bemolle calante ed e unico in tutta la Diocesi.

Il nuovo concerto, voluto da Don Giorgio Colombo, venne ottenuto fondendo le campane antiche, mentre tre campane vennero fuse e rese alla comunita dallo Stato dopo la requisizione bellica.

Le nove campane segnano il tempo della comunita dal 1950, quando furono benedette dall’arcivescovo di Milano Ildefonso Maria Schuster. I belluschesi, ricchi e poveri, contribuirono in vari modi alla loro realizzazione; alcuni donarono anche oggetti d’argento che, fusi insieme al rame e allo stagno, resero piu melodioso il suono della prima campana, la piu grande. Questa per dimensioni e peso e la seconda campana della diocesi, per peso inferiore solo al campanone del duomo di Milano.